GIVI Magazine - Marzo 2009

5 Parliamo un po’ di te, sei un personaggio pieno di impegni. Ora torni anche a fare la Iena. Dove trovi il tempo di fare tutto? Sono dell’idea che il tempo per fare delle cose che interessano for- temente si trova sempre. Basta organizzarsi… beh forse sacrifi- cando un po’ il sonno. Personalmente ho capito che cinque ore per notte mi bastano, specialmente se ogni tanto ci aggiungo anche la meditazione. A quale progetto stai lavorando ora? Ti vedremo impegnato con Lillo? Certo! Proprio con Lillo siamo al Brancaccio di Roma con la comme- dia “ Far west Story”. È il terzo genere che affrontiamo a teatro. Il primo è stato il “giallo alla Agatha Christies”, il secondo un “horror” e ora siamo approdati al Western! L’idea ha origine da un mio duplice desiderio: vestire i panni del cowboy, una voglia che mi porto dietro da ragazzino, come molti credo, l’altro motivo è dettato dalla voglia di scrivere una narrazione da film western, compresa la colonna sonora. La storia è piuttosto classica e parla di una mappa rubata, di un cattivo che tiene sotto torchio il paese con gli sgherri, e di due eroi che arrivano in soccor- so di due donzelle al cui padre il cattivone ha sottratto la famosa mappa. C’è il duello, la sfida sotto al sole, la sparatoria tra i canyon, il cercatore d’oro. Non manca nulla! Anche musiche e balletti in stile Oklahoma! Parlaci di come è nato l’iddilio lavorativo con Lillo. Con Lillo ci siamo conosciuti nel lontano 1985 nella redazione di un giornale a fumetti. Io vi lavoravo come dipendente fisso e lui come freelance, disegnatore di tavole. Siamo diventati subito amici. Avevamo la stessa predisposizione per un certo tipo di umorismo “yankee”. Ci siamo frequentati per tre quattro anni come amici e poi, dopo la chiusura della casa editrice, trovandoci disoccupati, abbiamo deciso di formare un gruppo con altri due colleghi. Il nome del gruppo era: Latte e i Suoi Derivati. Nel 1992 abbiamo mosso i primi passi e da lì è partito tutto. Il nostro gruppo si esibì inizialmente nella capitale, poi nel territorio laziale e infine in tutta Italia. Nel 1995 il direttore del Teatro Vittoria in Roma ci chiese di scrivere uno spettacolo per la TV. La cosa andò avanti e le nostre apparizioni televisive vennero notate dal team delle Iene che ci vollero nel programma. Tu sei anche un bravo musicista da quanto sappiamo. Sì è vero. Lavorare con Lillo è fantastico, ma amo molto anche lavo- rare come musicista e mi ritaglio spazi dove posso comporre. Lillo invece ama molto fare regia, ad esempio ora ha scritto e diretto uno spettacolo per due attrici. Quindi riusciamo anche a fare progetti differenti e separati. Forse è questa alchimia a farci apprezzare dal pubblico. Anche se va detto che abbiamo avuto una buona dose di culo… ups! Greg conosci il marchio GIVI? Si tratta di un’azienda molto at- tenta alla sicurezza ed al comfort di chi utilizza moto e scooter. Da qualche anno il marchio ha introdotto una nuova gamma di caschi tra i quali anche questo che hai davanti. La sua particolarità è quella di essere versatile, nel senso che si adatta alla stagione. D’estate monti la mentoniera aperta o la togli del tutto trasformandolo in un jet. Per l’inverno c’è la mentoniera chiusa che trasforma il casco in un integrale a tutti gli effetti). Si chiama X01 ed è omologato sia come jet che come integrale. Cosa ne pensi? Intanto te lo lasciamo, così potrai giu- dicarlo sul campo. Conosco da anni il marchio GIVI. E chi non lo conosce? L’attenzione alla forma dei suoi prodotti è davanti agli occhi di ogni motocicli- sta. Quanto al casco, i modelli capaci di andare oltre la capacità di sal- varti la vita in caso di caduta sono molti. Parlo di maggior comfort, visibilità e stile. L’X01 fa parte di questa categoria. Sono curioso di provarlo. Mi sembra davvero geniale. Credo che la mentoniera aper- ta eviti il classico appannamento. Lo proverò senz’altro. Hai qualche messaggio da dare ai ragazzi che corrono troppo in moto e in scooter? È difficile spiegare a chi è molto giovane i rischi che corre. Tutt’ora, anch’ io che ho 45 anni, se vedo un marciapiede sono portato a salirci sopra, come quando vedo i gradini. Sono fortemente tentato di saltarli... e non mi arrischio per paura di farmi male: un pensiero che non mi sfiorava assolutamente quando avevo 20 anni. Se non ti sei mai fatto male ti senti invincibile. Lo pensavo anch’io ma un giorno mi ruppi un menisco incrociato… Quello che posso dire è che in moto o scooter il grado di attenzione deve sempre essere alto. Nel traffico i disattenti e gli automobilisti stupiti, pronti a farti cadere, sono sempre in agguato. Hai qualche messaggio per i nostri politici che fanno davvero pochissimo per il popolo dei motociclisti? Bisogna essere categorici e rigorosi nel portare avanti messaggi che puntino sulla sicurezza. Ed inoltre occorre maggior attenzione alla manutenzione delle strade, un supporto autostradale analogo a quello offerto agli automobilisti e poi guard rail pensati per chi viaggia su due ruote. Che cosa pensi delle donne in moto? Le centaure sono ormai diventate moltissime. Le donne in moto sono l’esatto opposto delle donne al volante! Scher- zi a parte, quelle che conosco guidano la moto tutte molto bene. All’impegno al Teatro Brancaccio Greg, insieme a Lillo, aggiunge l’impegno la serie di 610 (sei uno zero), le fortunate trasmissioni radiofoniche in onda su Radio 2. Nelle prossime settimane ritroveremo il duo nuovamente alle IENE. Per saperne di più: www.greglillo.it

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