GIVI Magazine - Marzo 2009
7 “il segreto per salvarsi? prevedere gli errori degli altri” Nella foto di apertura, la famiglia Visenzi al completo. In alto, Giuseppe Visenzi ai tempi in cui correva in pista. è già un buon motivo per rimanere sul mercato. La crisi non durerà tutta la vita. Nel 2010 si parla già di ripresa. Intanto dobbiamo cam- biare abitudini, modelli”. E l’innovazione? “Abbiamo appena acquistato due macchinari ad altissima tecnologia. Uno è un laser rivoluzionario per sagomare forme non piane, l’altra è un’at- trezzatura di ultima generazione per lo stampaggio della plastica”. L’edificio GIVI di Flero è in parte coperto da pannelli solari: caso o necessità? “Necessità. – sottolinea inarcando anche le sopracciglia - Il fotovol- taico serve per pulire l’ambiente e risparmiare, è un investimento da attuare in modo massiccio”. Il signor Visenzi l’ambiente lo ama davvero. Basta vederlo nei rari momenti di riposo, quando inforca la sua Honda SH e parte per un giretto. Che cosa c’è di bello nel muoversi in moto? Solo il pensiero incrina l’aplomb e la parola gli esce come un respiro: “La libertà!”. La chiacchierata volge al termine. Ero stata cortesemente avvisata, una mezzoretta, poi altri incontri, impegni. Non c’è tempo da perdere con la pubblicità: trent’anni di successi non ti capitano per pura fortuna. A proposito, presidente, la fortuna c’entra? “Sì, - dice con una voce grave, come quando si fa il bilancio di una vita – siamo stati fortunati ad avere con noi persone valide, veramente in gamba!”. E l’imprenditore che ruolo ha? “Deve avere costanza, perseveranza e puntare sempre sul cliente. Quando abbiamo cominciato, c’erano solo gli accessori Krauser e il mercato era in piena evoluzione. Oggi è difficile capire che cosa vuo- le il cliente, occorre stare attenti alle sue esigenze. Il 2009 sarà più difficile del 2008, lo sappiamo tutti, per questo dobbiamo dare più sostanza a minor costo”. Grazie, presidente. Solo un’ ultima domanda. Ricorda il momento più bello e il momento più brutto di questi trent’anni? “Mah…quello bello, fu quando dopo 3 o 4 anni sono arrivati i primi risultati economici. Momenti brutti mai, difficoltà sì, tutti i giorni, ma fanno parte della vita”. Dove abita? “A una decina di chilometri, in città. Abbiamo sempre abitato vicino all’azienda che prima era in viale Piave, a Brescia, poi a Fornaci (hin- terland di Brescia), quindi qui, a Flero”. E quella foto alle sue spalle, accanto all’attestato di Cavaliere della Repubblica? Gli occhi brillano: “Ero con Hirohito Honda, nel ’72” . Ne approfitto per una incursione nel privato: ricorda quando chiese la mano a sua moglie? Non gli dispiace, anzi, sorride soddisfatto: “Sì, certo. E’ olandese, ci siamo conosciuti ai tempi dell’agonismo. Le chiesi di sposarmi nel 1964. Lei lontana, io in Italia, non si poteva andare avanti molto… parlavamo in inglese…poi Willy ha imparato l’italiano in venti giorni, invece io l’olandese non l’ho mai imparato”. Dov’è adesso? “Di là – dice col tono dell’ovvietà, accennando a una stanza vicina- Si occupa da sempre della contabilità”. Grazie presidente, complimenti e auguri per il 2009!
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