GIVI Magazine - Novembre 2009

29 28 Visita guidata all’area del reparto di ricerca e sviluppo GIVI che si occupa del segmento valigie e top case. Due dei tecnici che vi lavorano ci spiegano come nascono e come vengono testati questi prodotti. L’R&D di GIVI raccontato dall’interno Un saluto ai lettori del GIVI MAGAZINE. Sono Igor Predieri. Insieme al mio collega Franco Amadei sono stato chiamato a raccontarvi come si lavora in uno dei luoghi meno accessibili dell’azienda: Il reparto di Ricerca e Sviluppo. L’area, così com’è oggi, è nata nel 2004; nel corso degli ultimi anni anni si è sviluppata in base alle strategie aziendali, come ad esempio quando siamo partiti con il progetto caschi. In precedenza l’R&D di GIVI non era un polo identificato come quello odierno: ogni settore aveva il proprio ufficio e lavora- va in modo autonomo. Aver accorpato ingegneri, designer e tecnici (in totale 10 persone) è stato un grande passo avanti, che ha permesso di sviluppare i differenti prodotti in modo sinergico. Il grande open-space R&D è direttamente collegato al labora- torio dove si effettuano i test sui caschi (gli stessi che servono per ottenere l’omologazione europea) e con il reparto model- leria, dove vengono realizzati i prototipi in legno in scala 1:1. Fatte le presentazioni generali, entro nello specifico. Io lavoro in team con altre 4 persone allo sviluppo degli attacchi e delle valigie (laterali e posteriori) per moto e scooter. La filosofia di GIVI è da sempre orientata ad affrontare il mer- cato senza tener conto dei modelli più venduti. Di esempi possiamo farne tanti, uno per tutti la Honda DN-01. Se mai privilegiamo a livello temporale certi veicoli rispetto ad altri, attraverso i feedback che ci arrivano dai nostri agenti, dai de- aler, dagli utenti finali e ovviamente dalla nostra esperienza. Qui siamo tutti motociclisti e se un modello ci piace non passa molto tempo prima di metterci sopra le mani (e molto spesso anche il didietro). Di solito puntiamo all’utilizzo della gamma esistente ma ultimamente ci siamo lasciati convincere (da se- gnali arrivavati da più parti) che per la BMW GS1200 (e a rica- duta per tutte le maxi enduro) serviva qualcosa di nuovo. Così è nata la Trekker, la valigia squadrata con inserti in alluminio che presentiamo in anteprima all’EICMA. Una volta individuato la moto o lo scooter sul quale lavorare, richiediamo un esemplare attraverso i nostri canali aziendali e su di esso lavoriamo per circa una settimana per individuare i punti di attacco, sviluppare la meccanica necessaria e testare differenti valigie e top case allo scopo di provare la resistenza della struttura del mezzo e gli eventuali cambiamenti all’aero- dinamica e al comportamento di guida. Di solito tutto fila liscio ma ricordo che una volta, credo fos- simo nel 2002, ci fu un modello che ci diede filo da torcere: la Honda VFR. La cosa strana è che su quella specifica moto MOTOVALIGIE & CO di Giampaolo Meda

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