GIVI Magazine - Novembre 2010 - ITA

10 l’accordo, studenti e docenti sono venuti in azienda e ab- biamo presentato loro la realtà GIVI, l’ufficio dove inizia la progettazione, lo show room con la galleria di prodotti, l’officina degli stampi e soprattutto il laboratorio caschi dove facciamo i pre test. I giovani hanno incontrato il pre- sidente Giuseppe Visenzi e il board dell’azienda che ha dato loro un saluto ufficiale e un ‘imbocca al lupo. Io poi ho partecipato un paio di volte alla revisione dei progetti nella sede IED. Il mio ruolo era di dire - si può migliorare - tutto OK - vai avanti così. Tutti sono stati molto bravi. Mi ha col- pito particolarmente come utilizzano le nuove tecnologie. Non mi aspettavo tanto valore, ne ho tratto un arricchi- mento personale. Stare al fianco di questi giovani mi ha divertito e mi ha fatto tornare indietro nel tempo perché anch’io mi sono diplomato allo IED, nel 1995.” I docenti di tesi, i design Pietro Riolo e l’assistente di tesi Livio Sampietro, commentano: “Abbiamo trovato stimo- lante una tesi sul mondo delle moto perché prima di essere motociclisti siamo dei veri appassionati di meccanica e, soprattutto di designer del prodotto” . Riolo è un nostal- gico delle due ruote avendo parcheggiate nel suo garage due Honda d’annata. Sampietro passa molto tempo libero in box smontando e rimontando moto. La loro valutazio- ne della collaborazione con GIVI? “Il brief è stato molto interessante e aperto. Gli studenti, quindi, hanno avuto la possibilità di affrontare il progetto in modo alquanto per- sonale. L’azienda si è resa disponibile a descrivere nel dettaglio ogni step. Abbiamo constatato l’approccio dif- ferente di GIVI che progetta, produce e commercializza i propri prodotti internamente” . Conclude il giovane Vailetti: “Mi ricordo che timidezza ho provato quando sono entra- to in GIVI. Mi è venuto incontro proprio Vincenzo Visenzi. Non sapevo cosa dire. Ma tutti ci hanno trattato con con- fidenza, senza etichette, facendoci sentire a nostro agio e questo ci ha permesso di lavorare bene. Certo, è stato im- pegnativo. Inizialmente abbiamo condotto una ricerca per identificare vuoti di offerta rispetto ai bisogni del mercato e ai comportamenti di chi va sulle due ruote, ed eventuali criteri di successo su cui puntare. “Sulla base di questi dati abbiamo pensato a diverse proposte di concept che abbiamo presentato a GIVI per poi passare alla fase di sviluppo progettuale”. Considero una grande fortuna aver potuto visitare a fondo l’azienda. E a contatto con un vero ‘committente’, ho imparato a essere professionale”. La prima valigia sviluppata da GIVI fu la E34 nel 1979. Da allora, chi dice “bauletto” dice GIVI. GIVI è il marchio storico degli accessori per moto e offre oggi la più vasta gamma di sistemi di ancoraggio specifici sul mercato per l’aggancio di una, due e tre valigie. GIVI ha inoltre applicato le sue competenze anche nel settore caschi (progetto HPS, Head Protection System) e pertanto, attualmente, il brand copre una gamma completa di prodotti per il motociclista e la sua famiglia, con soluzioni tecnologiche innovative di grande funzionalità. Sistemi di protezione evoluti e design italiano costituiscono i plus delle linee. Altro primato del marchio: GIVI fornisce quasi in esclusiva tutto l’equipaggiamento alle primarie case motociclisti- che. GIVI, inoltre, è tra le poche aziende italiane ad aver svilup- pato brevetti, come “il sistema di fissaggio e di ancoraggio del bauletto alla piastra”. Obiettivo di GIVI è rivolgersi sia al motociclista sia allo scooterista per mettere le persone nelle condizioni di trasportare con sicurezza, eleganza e semplicità tutto ciò che di più caro e delicato possa stare su due ruote, la testa, la vita, i figli, gli amici, la fidan- zata, il PC. Il cuore dell’azienda è quindi l’R&D Technolab (ricerca e sviluppo) che fa dell’innovazione la sua missione. GIVI ha ricevuto l’ Attestato Rating 1, la certifi- cazione che l’azienda presenta il massimo livello di affidabilità sul mercato. GIVI 1979-2010 TRENT’ANNI DI BREVETTI E INVenZIONI Da quarant’anni l’Istituto Europeo di Design opera nel campo della Formazione e della Ricerca, nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione. Oggi è un Network Internazionale in continua espansione, con Sedi a Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari, Madrid, Barcellona e San Paolo del Brasile, che organizza Corsi Triennali post-diploma, Corsi di Aggiornamento e Formazione Permanente, Corsi di Formazione Avanzata e Master post-laurea. Dal 1966 IED ha sviluppato una metodologia didattica innovativa, incentrata sulla sinergia tra tecnologia e sperimentazione, creatività, strategia e comunicazione integrata, aspetti di mercato e nuove professiona- lità, per dare ai giovani professionisti del Design, della Moda e della Comunicazione, conoscenza e strumenti efficaci per rispondere alle richieste in continua evoluzione del mondo del lavoro. Fondamentale, nella strategia educativa dell’Istituto Europeo di Design, è la partnership con aziende prestigiose, che caratterizza l’intero processo didattico e la realizzazione degli eventi che segnano la fine dell’Anno Accademico. In linea con la propria vocazione internazionale, ogni anno più di 1800 studenti stranieri frequentano i corsi IED. E grazie alla propria espansione territoriale, IED esprime il suo ruolo di Ambasciatore della Cultura del Progetto Europeo intervenendo su aspetti culturali, economici e ambientali in vari Paesi. UNA SCUOLA D’ECCELLENZA Silvia Roth, responsabile IED del coordinamento tesi, e Giampaolo Vailetti, studente, che firma uno dei progetti, ci hanno fatto da guida allo IED.

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