GIVI Magazine - Novembre 2010 - ITA
27 E che cosa ne pensa? Antonietta: “Mi son fatta un’idea del motociclista. C’è la persona che vuole l’accessorio particolare, il meticoloso che deve avere l’ultimo modello, e quello che va alla ricerca della semplicità e della funzionalità del trasporto di un casco o di un giubbino o di un computer. In genere sono persone che sanno di cosa stanno parlando e si capisce che si sono documentati. Da qui nascono richieste mirate e specifiche” . Ad esempio? Antonietta: “Vogliono consigli riguardo l’abbigliamento, i guanti, i cavalletti, etc. Talvolta chiedono perfino di prodot ti di altre mar- che o di articoli che GIVI non produce”. E voi? “Li indirizziamo ai nostri negozi dove potranno trovare quello che cercano. Vogliamo che provino comunque la soddisfazione di sentirsi ascoltati”. Gigi: “Le richieste fuori dall’ordinario sono quelle che ci piac- ciono di più perché dobbiamo cercare, indagare… Una volta un cliente voleva mettere la pelle sulle valigie, voleva sapere che pelle usavamo noi e mettersela da se’. Il motociclista ha un ventaglio grande di domande particolari. E noi cerchiamo di rispondere. E poi ci soddisfa il suo ‘grazie!’” . Antonietta: “Io sono curiosa, mi ‘spulcio’ tutti i cataloghi, le schede, voglio capire i dettagli” . Gigi: “Sbaglia insomma chi pensa che il nostro è un lavoro di routine. Noi aiutiamo chi compra o è intenzionato a com- prare, noi siamo la carta d’identità dell’azienda. Creiamo l’in- timità con il cliente. Telefonano magari per una conferma sul listino, l’informazione l’hanno in mano, ma vogliono sentirsela dire da noi. Ci chiamano per chiedere: ma è proprio così? Per- ché hanno fiducia in GIVI”. “E’ la GIVI buongiorno, sono Antonietta” “E’ la GIVI buongiorno, sono Gianluigi” l‘agente può trasmettere l’ordine attraverso l’area riservata in Internet; noi elaboriamo la richiesta e la inseriamo nel nostro sistema informativo. C’è poi chi trasforma l’ordine di vendita in ordine di spedizione. A quel punto gli articoli sono fatturati e spediti. In alta stagione gestiamo fino a 250 ordini al giorno, in bassa dai 90 ai 100, in prevalenza riassortimenti. Poi ci sono le campagne promozionali per accessori e caschi e quindi arrivano ordini con quantitativi superiori perché i de- aler vogliono approfittare dei prezzi più vantaggiosi. I grossi ordini magari hanno più date di consegna” . La domanda più insolita che avete ricevuto? “Un privato voleva un bauletto in tinta con la colorazione del suo scooter, un modello raro. Oppure un altro voleva il para- brezza su misura per lui.” E voi? “Abbiamo vagliato le richieste! Cerchiamo di non dare mai niente per scontato e di offrire una possibilità a tutti di riceve- re almeno una risposta, anche se negativa” . Chiamano più uomini o donne? “Uomini. – risponde Antonietta- Sono gentili, ma all’inizio ho fatto fatica a farmi accettare dall’utente privato. Appena sen- tivano la voce femminile chiedevano di parlare con un tec- nico. Quindici anni fa il settore delle moto era prettamente maschile.” Lei sarà un’abile motociclista? “No!, nemmeno Gigi, e forse è per questo che riusciamo a non dare nulla per scontato” . Gigi: “Quando sono stato assunto, le moto non mi interessava- no proprio, oggi invece seguo sempre il moto mondiale”. Antonietta: “E io quando sulle riviste femminili trovo articoli sugli accessori per moto, li leggo volentieri per capire che cosa pen- sa la gente di un settore come il nostro” .
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