GIVI Magazine - Novembre 2010 - ITA
4 GIVI-USA Testo e foto di Pietro Ambrosioni Hollywood Rider Fare l’attore è difficile… ma non tanto quanto fare il motociclista a Los Angeles. Lo asserisce Gunner Wright, protagonista di film e serial tv, impegnato a dribblare le clausole sui contratti che lo vorrebbero sempre al volante di un’auto. Come siamo arrivati a lui? Si è innamorato del nostro casco 10.4 Air e l’ha voluto a tutti i costi. Los Angeles è famosa nel mondo per due cose: Hollywood e il traffico micidiale. Si, è vero, ci sono anche le spiagge di Santa Monica (ricordate Baywatch?), le ville di Beverly Hills, gli hippies di Venice Beach e il parco di Disneyland, ma la cosa che getta la maggior parte dei turisti nel panico sono proprio le innumerevoli freeway ed in- terstate, ovvero le gigantesche autostrade che tagliano in lungo e in largo la seconda città più popolosa degli Stati Uniti, creando un groviglio inestricabile. Vista la temperatura perfetta quasi tutto l’anno e la totale as- senza di piogge ed umidità, si potrebbe pensare che L.A. sia la patria degli scooter e delle moto: quale mezzo migliore per zigzagare nel traffico della metropoli? E invece non è così, per una serie di motivi ben precisi. Innanzi tutto le distanze. L’area su cui si estende la Greater Los Ange- les, divisa in cinque contee, copre un territorio di circa 90 mila kmq per 18 milioni di abitanti (dati del 2006). Per fare un parago- ne, la zona abitata della città di Roma e dintorni copre un area di circa 1.500 km quadrati e conta poco meno di 4 milioni di abitanti (dati del 2004). Significa che per andare dal “centro” alla spiaggia, ad esempio, si devono percorrere almeno 60 km, mentre per una puntatina da Hollywood a Disneyland bisogna mettere in conto 130 km. E si è ancora in città... C’è poi il fattore traffico, non solo inteso come quantità ma soprattutto come qualità. Le moto qui sono rare come mosche bianche e proprio come mosche vengo- no trattate, ovvero come se non esistessero. Per anni il DMV (l’equivalente dell’ACI) ha provato a sensibilizzare gli automo- bilisti con campagne stampa e cartelloni, invitandoli a guardare sempre nello specchietto retrovisore prima di cambiare corsia o eseguire manovre. Ma non basta, ed essendo tra l’altro la Ca- lifornia uno dei pochi stati americani rimasti a permettere alle moto di viaggiare tra due corsie di auto (il cosiddetto “lane split- ting”) il numero di incidenti stradali che coinvolgono i centauri rimane alto. A questo vanno aggiunti altri disagi congeniti, come i rilevatori di sagoma ai semafori che non “vedono” la moto e restano rossi fino all’arrivo di un’auto, oppure la terribile mistura di sabbia finissima, salmastro ed olio che emerge dall’asfalto al primo accenno di pioggia. Questa miscela incredibilmente sci- volosa, che qui chiamano “gunk”, è il risultato di mesi e mesi di deposito. Con il risultato che al minimo acquazzone ogni strada di L.A. diventa un’ enorme saponetta. DA P.R. HONDA AD ATTORE: L’INTERVISTA E’ qui che diventa speciale il comportamento di un personag- gio come Gunner Wright, che da anni ormai si muove nella sua
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