GIVI Magazine - Novembre 2012
Sopra, sosta davanti al mitico ristorante Shaggy, sulla Gulf Coast poco fuori New Orleans: tre giorni dopo l’hurricane Isaac ha quasi completamente allagato la zona. Nell’altra pagina, la via dedicata dalla città di Clarksdale, al più illustre dei “suoi figli”. moscerini, che qui chiamano “Love Bugs” perche’ in agosto si accoppiano e volano assieme, senza potersi staccare più. Tutto molto romantico… a parte il fatto che ci si mette una vita a pulire via i loro resti da caschi, abbigliamento e moto! Arrivati a New Orleans la musica ha finalmente preso il timone del nostro viaggio: la meta principale è ovviamente Bourbon Street nel cuore del French Quarter (che qui si ostinano a chiamare Vieux Carre’). La mitica strada, che ha visto nascere il Dixieland e il Jazz, è stata per anni anche la meta dei migliori musicisti Blues. Fino al 1994, quando lo Stato della Louisiana ha aperto ai casinò. Questa nuova direzione ha tolto spazio in tutto il French Quarter ai musicisti da strada a favore di strip club e locali di karaoke. La città ora è molto più sicura di quando ci sono vissuto io nel 1993 per preparare la mia tesi di laurea, ma una certa “patina” se n’è andata per sempre. La scena musicale è ancora molto attiva nella zona Est del quartiere, verso la Esplanade, ma le varie band che abbiamo sentito proponevano per la maggior parte un Funk che ci ha lasciato un po’ perplessi: bravi, ma non proprio quello che ci aspettavamo. Ci sarebbe da spendere pagine intere soltanto su New Orleans e la sua cultura, cucina e tradizione... Oltre alla musica ci siamo dati da fare a tavola con Gumbo, Jambalaya, Crawfish, Etouffè e panini Po’Boy. Per pura pigrizia abbiamo saltato la tradizionale colazione al Cafè du Monde, con i suoi beignet e cafe’ au lait, ma ci siamo riscattati con un bel giro sulla sponda Nord del lago Pontchartrain, dove si arriva dopo le 22 miglia del Causeway, un infinito ponte su piloni che lo taglia esattamente in due. Partendo dalla cittadina di Mandeville si possono visitare diversi parchi e riserve naturali immerse nella palude.
DAL DELTA DEL MISSISSIPI A MEMPHIS, LA CITTA’ DI ELVIS Lasciata New Orleans, abbiamo percorso 280 noiose miglia (450 Km) di interstate 55 verso Nord, che a me sono sembrate 1000…Ma la ricompensa è arrivata circa un’ora dopo aver passato Jackson, la capitale del Mississippi: usciti per immetterci sulla highway 17 ci siamo ritrovati nel territorio del Delta, la culla della musica moderna. Qui va fatto un piccolo chiarimento: il Delta del Mississippi, come avrete intuito, non è riferito alla Magazine - novembre 2012 25
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