GIVI Magazine - Novembre 2012

foce dell’omonimo fiume (che in Louisiana si getta nel Golfo del Messico) ma ad una particolare zona alluvionale dello Stato del Mississippi. Un triangolo di terreno fertilissimo chiuso dai fiumi Mississippi e Yazoo, che arriva a toccare Memphis a Nord. Le qualità uniche del suolo hanno reso questa zona il centro mondiale del cotone, con piantagioni che sin dalla fine del 1700 hanno impiegato migliaia di schiavi africani per il lavoro nei campi. Il Blues deriva proprio dai canti utilizzati dagli schiavi nelle piantagioni per dare la cadenza al lavoro di raccolta.
 Le successive 80 miglia ci hanno permesso di attraversare un paesaggio unico ed irripetibile, con gli infiniti campi di cotone interrotti brevemente da paesini e zone di boscaglia completamente ricoperte dall’edera. Dopo una sosta veloce a Greenwood, dove si trova la tomba del grande musicista Robert Johnson, siamo entrati a Clarksdale a tarda notte. Per ogni amante del Blues il solo sentire “Clarksdale” rimanda un brivido lungo la schiena: qui si incrociano le due highway più famose della musica, celebrate tra gli altri da Eric Clapton e Bob Dylan. Qui, all’incorcio tra le highway 61 e 49, la leggenda racconta che Robert Johnson abbia fatto un patto col Diavolo… Second Street è la via dei “locali”. Purtroppo le uniche attrazioni, se non si ha la fortuna di capitare qui durante uno dei tanti Blues Festival, sono ben poche: la città che ha dato i natali a John Lee Hooker e a Ike Turner, e che ha ospitato a lungo gente come Muddy Waters, Sonny Boy Williamson II e Robert Nighthawk lascia perlomeno perplessi. C’e’ il Delta Blues Museum (bello ma piccolo), il negozio Blues Town Music (un vero e proprio scrigno di quanto di più bello abbia prodotto l’industria americana a livello di strumenti musicali), il Riverside Hotel e il Ground Zero Blues Club. Tra questi ultimi due, nel primo vi pernottano i più famosi bluesmen quando sono in città. Il secondo è un locale di proprietà della star hollywoodiana Morgan Freeman (originario della poco lontana Memphis). Lasciata Clarksdale abbiamo puntato a Memphis: prima tappa, il classico “pellegrinaggio” a Graceland, la mitica villa/museo di Elvis Presley. Per la “modica” cifra di 36 dollari (più $10 per il parcheggio delle moto) si può fare un tour guidato della villa e delle collezioni di auto e moto di Presley + i suoi due jet. Per il tour – immancabile se si passa da queste parti - si spendono un paio d’ore. Memphis è esattamente come me l’ero immaginata: adagiata sulla riva del Mississippi, unisce il dolce spirito del Grande Sud alla dura realtà delle metropoli americane. Beale Street, una sorta di Sacro Graal per ogni amante della musica, è in realtà un gemma conficcata di forza al centro di in una ruvida tavola di legno scrostato, composta di sguardi di sfida e macchine Beale Street, a Memphis, è una delle destinazioni principali per gli amanti di Blues ed è filtrato da posti di blocco e metal detectors: dentro è sicuro... ma fuori? guarda le altre foto Magazine - novembre 2012 27

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