GIVI Magazine - Novembre 2012
THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN IL RIDER Stefan come sei arrivato alla MotoGP. O meglio, da dove sei partito per arrivare alla competizione massima? Ho iniziato la mia carriera di pilota un po’ tardi rispetto alla maggioranza dei miei colleghi che salgono in minimoto a 5 anni. Io ho iniziato nel 2003, all’età di 13 anni, nella Red Bull Rookies Cup in Germania. Con mia sorpresa ho scoperto di non essere affatto male in moto ed ho cominciato a pensare seriamente a questo lavoro. Che cosa hai imparato e cosa pensi di avere ancora da imparare dal mondo delle competizioni? Credo che non si finisca mai di imparare nella vita di tutti i giorni come in questo lavoro. Gara dopo gara c’è sempre qualcosa in più da sapere, anche se gareggi da più di 10 anni. Io sono cresciuto in fretta rispetto ai miei coetanei perché giro il mondo, conosco gente, vedo posti nuovi e culture diverse quindi ho imparato moltissime cose. Com’è il rapporto con i colleghi piloti? Chi ti piace di più e con chi leghi di meno? Il rapporto con i miei colleghi della MotoGP è molto professionale perché siamo grandi abbastanza per capire che in pista siamo avversari e che fuori siamo ragazzi normali. Quindi c’è molto rispetto tra di noi. Non ho un pilota preferito o un altro che non amo particolarmente: siamo tutti allo stesso livello e il rispetto tra di noi è fondamentale. Del campionato 2012 qual è il ricordo più bello? Per ora è il 4° posto della gara del Mugello: davvero inaspettato e esaltante! Mi sono divertito a battagliare con il gruppo lì davanti. Lottare per il podio con i migliori al mondo è stata un’esperienza incredibile. Cosa scrivono di te le testate tedesche? Sei il beniamino degli appassionati di casa? Ora come ora sono un punto di riferimento per questo sport visto che erano anni che un pilota tedesco non arrivava alla categoria massima; quindi sono fiero di rappresentare il mio Paese. Il motomondiale non è ancora molto popolare in Germania ma io e alcuni colleghi come Sandro Cortese (Neo Campione del Mondo Moto3) e Jonas Folger stiamo facendo del nostro meglio per promuoverlo. Cosa cambieresti del circus della MOTOGP. C’è un aspetto che non ti piace? Questo è uno sport pericoloso quindi le regole vanno fatte da persone competenti e accettate. Io non cambierei nulla. Ora stanno discutendo di cambiare il sistema delle qualifiche del sabato: io sono aperto a tutte le soluzioni. 6
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