GIVI Magazine - Aprile 2014

Chi, come noi, é impegnato da decenni nel mercato motociclistico e riconosciuto come leader del suo specifico settore, è spesso chiamato a tracciare la strada da seguire… a definire una strategia che permetta di rima- nere a galla dentro una crisi che soltanto negli ultimi 3 mesi ha dato i primi timidi se- gnali di ripresa (nel segmento delle moto di cilindrata oltre i 500 cc. Lo scooter è ancora in sofferenza). All’estero va meglio. Da noi invece gli imprenditori, i negozianti, l’editoria specializzata, stanno ancora cercando le leve da adottare, con margini di manovra sempre più stretti. Le riviste di settore mettono in luce i proble- mi italiani ma poi non si trovano le soluzioni: il mensileMOTOCICLISMO scrive - parlando della Mobility Conference 2014 organizzata da Assolombarda, con presenti sia il Ministro Lupi che il Presidente della Regione Maroni – “Si è parlato di pedoni, bici, taxi, tangenzia- li, auto, metropolitane, parcheggi, piste ciclia- bili, treni, pullman, aerei, autostrade, camion, rete ferroviaria, aeroporti, car pooling, Bike District, eco… mai una volta nel corso del convegno dedicato allamobilità del territorio è stata pronunciata la parolamoto o scooter”. Sembra incredibile - pensando ai milioni di turisti che invaderanno pacificamenteMilano nel 2015 in occasione dell’EXPO - che nessu- no abbia pensato di includere anche le due ruote a motore tra i veicoli capaci di miglio- rare la mobilità. Eppure le Case costruttrici e le aziende come la nostra, produttrice di caschi e abbigliamen- to, hanno seguito tutte le direttive chieste dall’Europa in termini di sicurezza e protezio- ne. Tant’è che da uno studio recente si evin- ce che il triste primato delle vittime della strada spetta ora alle biciclette e non più alle moto… Eppure non basta. E latitano anche FMI e ANCMA, come scrive il mensile INMOTO in “Stritolati dalle assicu- razioni”, articolo che mette in luce quanto i costi accessori siano in buona parte respon- sabili della crisi (le nostre sono le polizze più care d’Europa), e quanto le istituzioni del settore non siano capaci di portare avanti progetti: La FMI aveva promesso una polizza ad hoc e dietro all’iniziativa si era schierata anche l’ANCMA (l’associazione che riunisce costruttori di veicoli e accessori): peccato che poi il tutto sia naufragato. E sul fronte dei negozianti? MOTO DEALER NEWS scrive “Non si può certo sperare che il traffico nelle concessionarie aumenti in modo autonomo. Non basta lasciare la porta aperta per far entrare i clienti”. E ancora “Il prodotto che vendiamo molto probabilmen- te non è esclusivo, altri lo offrono. Quindi è inutile concentrarsi soltanto sul prodotto senza dire nulla di noi”. Quest’ultimo virgolettato mi riporta al “trac- ciare la strada” iniziale. Quella indicata da GIVI è semplice: la miglior medicina è guar- dare sempre avanti. Provare a mettersi in gioco è meglio del restare in attesa di tempi migliori… con il rischio di non vederli. Modifi- care il proprio modo di pensare, magari en- trando in quei segmenti delle due ruote rima- sti inesplorati, aiuterebbe a diventare promotore di iniziative e di eventi capaci di coinvolgere gli appassionati. Noi lo stiamo facendo, organizzando raduni, utilizzando tutti i nuovi canali di comunicazione messi a disposizione dalla rete, progettando acces- sori che possano incuriosire, interessare, aiutare a stimolare nuovamente la voglia di comprarsi una moto, di viaggiare. Si continua a parlare di quanto sia difficile coinvolgere i ragazzi, del come instillare in loro la passione per moto o scooter, visto che il calo delle vendite coinvolge soprattutto le giovani generazioni (14-18 e 18-25 anni), del come distoglierli dai loro smartphone, da Facebook… Il direttore di INSELLA ci mostra il problema da un’altra prospettiva scrivendo che “È vero che oggi la socializzazione si fa con i nuovi networkma è altrettanto vero che poi questi stessi ragazzi si ritrovano in centro, escono insieme, socializzano di persona in- somma. E per farlo hanno la necessità di muoversi in modo autonomo. Parlare la loro stessa lingua potrebbe aiutare a recuperare l’uso utilitario dello scooter”. Bisogna in sostanza rigirarsi ancor di più le maniche e fare, da soli o trovando accordi con partners, quello che le istituzioni e gli enti che ci rappresentano non sanno portare avanti. Il tempo ci darà ragione. Cercando la nuova mobilità urbana GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N.17 del 27/02/2009 GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givi.it Direttore Responsabile: Giampaolo Meda Hanno collaborato: Giampaolo Deambrogi Francesca Fiora Mario Frati Simona Montini Michele Losito Elisa Pavan Rossella Rosciano Progetto grafico: Ufficio Comunicazione Givi Magazine Aprile 2014 - editoriale  3

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