GIVI Magazine - Novembre 2015

Testo: Leilha Tartari Pucci Foto: Michele Losito e Archivio Terre di Faenza Faenza e i suoi dintorni possono rappresentare una sorpresa per chi volesse scoprirli in moto. Fra strade pensate per le due ruote e una terra ricca di cultura e buon vivere. Vi portiamo in quel territorio in sella alla KTM 1050 Adventure accessoriata di tutto punto. GUARDA LE ALTRE FOTO LA TERRA DEI MOTORI P er noi che amiamo viaggiare in moto e non ci arrendia- mo di fronte agli imprevisti che l’autunno ci riserva, ecco un percorso che vale la pena affrontare proprio in questa stagione, quando le colline faentine si accendo- no di tutte le sfumature dei colori autunnali, e i minerali dei ca- lanchi dalle argille azzurre luccicano sotto i raggi del tiepido sole novembrino. Per chi anche ai primi freddi ha voglia di vedere posti nuovi, prima del grande inverno, qui boschi e vigneti segna- no incontrastati i paesaggi delle terre occidentali dell’Appennino tosco-emiliano. Tra verdi distese e antichi borghi, iniziamo il nostro viaggio proprio da Faenza in sella a una cavalcatura d’eccezione, la KTM 1050 Adventure, allestita in GIVI con valigie, borse a tan- ti accessori utili. Il tour inizia dal negozio CapoNord di Faenza, a due passi dall’au- tostrada, facilissimo da raggiungere sia da Nord sia da Sud. La cittadina si trova all’incrocio tra la via Salaria (direzione nord-sud) e la via Emilia, e deve il suo nome ai romani: Faventia, “la favorita degli dei”, e forse non a caso. Dal VII secolo, epoca della costru- zione della prima cinta muraria, al Medioevo, fino al Rinascimen- to, Faenza ha cambiato più volte il suo volto e persino denomina- zione, ma ancora oggi possiamo ritrovare le tracce del suo passato nei monumenti che conservano inalterato il loro fascino e, soprattutto, nella sua antica tradizione artigianale che a parti- re dal XII secolo segnerà le sue sorti. Faïence (nome francese di Faenza) è infatti oggi sinonimo di maiolica, “Terra da far boccali” la definì Leonardo da Vinci nel 1502 e ancora prima Dante percor- se i suoi vicoli e le sue piazze. E noi, che certo non vogliamo es- sere da meno, ci concediamo una prima sosta per andare alla scoperta della cittadina dal volto rigoroso e dalla sobrietà di origine classica, dietro la quale nasconde il suo carattere più peculiare. LE ANTICHE VIE DEL CENTRO STORICO Ci avventuriamo nel centro con passo flemmatico – la moto qui non ha accesso – e senza pensare al tempo che scorre. Davanti a noi l’imponente Piazza del Popolo, su cui si affacciano il Palazzo del Podestà con i suoi capitelli romanici e il duecentesco palazzo del Municipio, storica dimora dei Manfredi, signori di Faenza tra il 1313 al 1501. Proseguiamo il nostro giro dirigendoci verso Piazza della Libertà, da dove una scalinata ci porta alla magnifica Cat- tedrale del XV secolo, splendida testimonianza dell’architettura rinascimentale. Tornati sui nostri passi, da Piazza del Popolo at- traversiamo il voltone della Molinella e sbuchiamo in Piazza Nenni dove si trova l’elegante e settecentesco Teatro Masini, considerato uno degli esempi più raffinati di neoclassico faentino. Passeggiando ora senza meta, passiamo davanti alle tipiche 32  Turismo

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