GIVI Magazine - Maggio 2016

cinquecentesco Palazzo Cumano, che oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna (via Paradiso 8) dedicata al maestro Carlo Rizzarda, tra i più importanti artisti del ferro battuto degli inizi del Novecento. Oltre alla chiesa di San Giacomo Maggiore, col suo bel portale in marmo di epoca rinascimentale, si notano il seicentesco Palazzo Bellati- Villabruna, sede del Museo Civico, e il palazzo Salce-Aldovini-Mez- zanotte, la cui facciata è ricoperta da affreschi oggi ormai sbiaditi. Proseguendo lungo via Mezzaterra, arriviamo alla scenografica piazzaMaggiore, attorniata dall’imponente Palazzo Pretorio, costru- ito tra il 1548 e il 1570, dal Palazzo della Ragione e dalla chiesa di San Rocco che, insieme al castello di Alboino, sovrasta l’intero complesso di edifici. Riprendiamo il cammino dirigendoci verso la SS 50 che, superata la SP 12, ci porta a Fonzaso. Da qui, proseguendo lungo la SS 50 per una ventina di chilometri (meno di mezzora di strada), arriviamo a Fiera di Primiero lasciando alle nostre spalle Fonzaso eMonte Croce. Da questo momento siamo sulla SS 347 e, sovrastate dalla cima del Sass Maor (2.812 metri), hanno inizio una serie di curve che ci porta- no verso Agordo, dove la strada (SR 203) diventa più stretta e attra- versa splendidi boschi di larici. Mentre sullo sfondo si intravedono i monti Pelmo e Civetta, superato il paese di Colle Santa Lucia, situa- to su una sporgenza rocciosa a 1453 metri di altitudine (a 30 km da Cortina), ci si arrampica sulla SP 638 con i suoi infiniti tornanti che conducono al Passo Giau, 2.236 metri, che vale senz’altro una sosta per permetterci di godere uno dei paesaggi più belli delle Dolomiti. Da qui lo sguardo spazia sulle cime che sovrastano la conca di Cor- tina d’Ampezzo, e più lontano si intravedono le Tre Cime di Lavaredo. Il panorama è tale da farci rimanere senza fiato, ma i 18 km di curve che ci separano dalla conclusione di questa prima giornata ci costrin- gono a risalire in sella. E così procedendo sempre sulla SP 638 che poi diventa SR 48, raggiungiamo Cortina d’Ampezzo. Meta invernale tra le più frequentate, oltre ai numerosi locali che la rendono famosa per la sua mondanità e alle boutique che ne fanno un paradiso degli amanti dello shopping, Cortina d’Ampezzo custo- disce piccoli gioielli che vale la pena visitare, prima di sederci a tavo- la per una cenetta rigenerante. Dalla centrale piazzetta San France- sco, raggiungiamo quindi la settecentesca basilica dei SS. Filippo e Giacomo e il cui campanile è il simbolo di Cortina. Da non perdere anche il Museo d’Arte moderna “Mario Rimoldi” (corso Italia 69), che propone oltre 800 opere dei pittori più noti del Novecento italiano, come Depero, Sironi, Guttuso e De Chirico. SECONDO GIORNO (Cortina d’Ampezzo – Castelfranco Veneto: 5 h 14 min, 229 km) Da bravi centauri, ci svegliamo presto per goderci ogni secondo di questa nuova giornata di viaggio che ci porterà in una delle aree più belle delle Dolomiti, tra passi incredibili e picchi innevati. A fine apri- le sulle Dolomiti il tempo può variare molto velocemente, ma in ge- nerale le temperature sono più basse di quanto ci si aspetti, così come le strade possono ancora avere un sottile strato di sale a proteggerle da eventuali gelate notturne. Nonostante la conforma- zione del territorio e delle strade inviti a una guida gustosa, dunque, meglio tenersi sempre del margine in più, anche perché a fine gior- nata le mille pieghe e i tanti tornanti possono stancarvi più di quan- to vi aspettereste. Dopo un’abbondante colazione e un buon caffè, lasciamo Cortina e imbocchiamo la SR 48 per tornare a Caprile. Sei un’appassionata di moto o ti consideri più un’addetta ai lavori “non praticante”? “Vado in moto e sono sempre stata amante delle due ruote, anche se non sono una vera supersportiva”. Ci avete proposto un giro turistico sulle Dolomiti. Vi capita spesso di fare da “consulenti” per i mototuristi dell’area? “Sì, ci è successo più volte. L’esperto in negozio è senz’altro Dino, il responsabile del reparto accessori, che è in grado di dare ogni tipo di informazione sui luoghi da visitare e sulle strade più belle da percorrere in moto”. Com’è cambiato il mototurista negli ultimi anni? “Si è sicuramente evoluto, è mediamente più esigente e attento alle novità presentate dai fornitori”. Quando avete deciso di diventare partner di GIVI? “Siamo partner di GIVI da moltissimi anni, da quando sono comparsi i primi bauletti. Nel corso del tempo abbiamo ampliato la gamma dei prodotti aggiungendo via via quanto GIVI proponeva in termini di accessori, abbigliamento e caschi”. Come si è evoluto il vostro rapporto con Givi? “Con Givi abbiamo avuto fin dall’inizio un rapporto basato sulla fiducia e sulla stima reciproca, ma con il passare degli anni il legame è diventato sempre più stretto e importante. Oggi rappresenta il nostro fornitore principale nel settore bauletti, borse e accessori moto”. Quale prodotto GIVI vendete con maggior soddisfazione? “Sicuramente i bauletti e i relativi accessori, in quanto le novità proposte dal marchio sono sempre aggiornate per quanto riguarda l’affidabilità, la sicurezza, la scelta dei materiali, le tecniche di lavorazione. Inoltre sono molto in linea con quanto oggi richiede il mercato”. Quali servizi offrite al motociclista, oltre ai tanti prodotti esposti? “Offriamo in particolare il servizio di assistenza sui prodotti acquistati e di montaggio degli accessori. È fondamentale per noi che il cliente consideri Market 2 Ruote un riferimento sicuro, dove può sentirsi accudito e coccolato. Il nostro obiettivo è fare in modo che i nostri clienti siano sempre soddisfatti dei prodotti e dei servizi che proponiamo”. Infine una domanda d’obbligo: cosa vuol dire essere donna “dietro al bancone” in un mondo fortemente maschile? “Qualcuno potrebbe ritenere questo un mondo particolarmente maschile, ma devo dire che non ho mai avuto problemi. Considerate poi che l’anima del reparto abbigliamento è sempre stata mia madre, che è ancora presente in negozio a dare consigli ai clienti. In realtà oggi sono molte le donne che vanno in moto e che quindi conoscono il nostro negozio, e comunque tante entrano soltanto per dare un’occhiata”.

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