GIVI Magazine - Novembre 2016
4° GIORNO – MERCOLEDÌ Dopo il caldo e il deserto, oggi il gruppo del GIVI Explorer Andes Tour affronta una lunga e difficile giornata di guida sotto una pioggia incessante. La tappa porta da Neiva a San Augustin, per un totale di 225 Km. La giornata inizia in ritardo, con la partenza spostata alle 11 del mattino in attesa di un miglioramento del meteo, che con incre- dibili scrosci “martella” la zona di Neiva per tutta la notte. La tregua dura soltanto un’ora e ben presto l’intero convoglio si trova avvolto in una nuvola d’acqua che ne rallenta il passo per via della scarsa aderenza e della limitata visibilità. Persino i due tratti di fuoristrada previsti oggi sono completa- mente evitati, in quanto trasformati in profonde fangaie dal dilu- vio incessante. Bilancio della giornata dunque non esattamente positivo, anche se i paesaggi della Colombia non mancano mai di emozionare. I partecipanti arrivano a San Agustin ormai col buio, stanchissimi e bagnati fino al midollo. Una buona cena e la consapevolezza che l’indomani si riposa, risollevano il morale del gruppo. 5° GIORNO – GIOVEDÌ Dopo la lunga giornata sotto l’acqua del giorno precedente, il grup- po si concede una giornata di meritato riposo. Non per questo mancano gli spunti interessanti, culturali, tradizionali e culinari. Il villaggio di San Agustin è famoso per le sue statue monolitiche precolombiane, molto simili a quelle dell’Isola di Pasqua. Sono state scolpite nella roccia da un’antichissima civiltà di cui ancora si sa poco o nulla, se non che era già completamente scomparsa molto tempo prima che in Colombia arrivassero i Conquistadores spagnoli. Mentre la maggior parte del gruppo visita in mattinata i siti ar- cheologici, qualche irriducibile risale in moto per un giretto in fuoristrada nella natura andina. Il pomeriggio passa lento, tra un giro a cavallo e una passeggiata per le colorate vie del villaggio, sfidando qualche breve acquazzone. Di nuovo tutti insieme per la cena tradizionale, a base di coniglio e cury, un minuscolo maialino selvatico. La voglia di tornare in moto è forte. L’itinerario di domani porterà il gruppo sulla via della città bianca. 6° GIORNO – VENERDÌ La penultima tappa del GIVI Explorer Andes Tour porta il gruppo da San Agustin fino a Popayan, la “ciudad blanca”. I 135 Km tota- li del percorso sembrerebbero pochi a prima vista, ma oltre 50 sono in fuoristrada, attraverso le foreste alle pendici del vulcano Puracé ad oltre 3.000 m. di altitudine. Una sfida che vede qualche caduta, una foratura ed alcuni cedimenti meccanici. Ma la gior- nata è meravigliosa e i restanti 85 km di curve e tornanti attra- verso un paesaggio meraviglioso fanno immediatamente dimen- ticare a tutti le difficoltà della mattinata. Popayan prende il suo soprannome di “ciudad blanca” dal colore di un gran numero di chiese e di praticamente tutte le case colo- niali del centro storico. sede della più antica e famosa univer- sità colombiana, l’Universidad del Cauca, e ha contribuito in Al motociclista la Colombia regala un’incredibile varietà di panorami e strade: si passa dai centri città (per quanto piccole) affollatissimi e con un traffico da incubo alle strade desolate che sca- valcano le Ande o attraversano il deserto del Tatacoa nel Sud. Attenzione per a non rilassar- vi troppo: se quanto vi circonda vi distrae dalla guida meglio fermarsi e goderselo da fermi. Essere vigili permette di vedere per tempo gli ostacoli imprevisti: improvvise buche nell’asfalto (che in generale è sempre molto buono e invita ad andare veloci), tratti sterrati anche brevi che interrompono il manto stradale, ogni tipo di vei- colo e di animali che attraversano la carreggiata senza preavviso. Per non parlare del modo di guidare dei motociclisti locali, a volte lentissimi e altre volte velocissimi: ti arrivano da dietro e ti superano a destra e a sinistra senza distinzione. La vera spina nel fianco sono per i camion: in Colombia pare ne circolino più di 50mila; a loro è affidata l’intera movimentazione della merce. Molti sono veri giganti e usano la strada come se fosse di loro proprietà, al punto che sui passi andini diventa davvero pericoloso superarli, spesso alla cieca. Le autostrade sono pochissime ma non le strade a pagamento; per fortuna le moto non pagano e usufruiscono al casello di una corsia preferenzia- le, tutta a destra e senza sbarra. La benzina normale costa mediamente 60 cen- tesimi di euro al litro, qualcosa in più costa la qualità “Extra”, più indicata per le moto di grossa cilindrata Ad accogliere i turisti ci sono alberghi, piccoli e grandi, praticamente ovunque; anche i villaggi più piccoli offrono “posadas” (piccole pensioni) sem- pre pulite e sicure. Il cibo è buono ed economico, basato soprattutto sulla carne bovina alla griglia, il maiale fritto, la trota (abbondante nei numerosi ruscelli colom- biani), il platano (frutto simile alla banana che qui friggono e usano come contorno - il “patacon”) e infine riso e fagioli. Ad accompagnare i piatti si aggiungono le “arepas”, tortine abbrustolite fatte di farina di mais e molto simili alla nostra polenta. Una pecca? Il servizio! Nell’interno del Paese il turismo di massa è arrivato solo di recente e i ristoratori non sono abituati a servire gruppi di più di 2 o 3 persone. In alcuni casi il nostro grup- po “da 30” ha atteso al tavolo anche un paio d’ore prima di mettere qualcosa nello stomaco. Quanto alla sicurezza, grazie anche al trattato di pace che il governo ha firmato con le FARC (i guerriglieri che per anni hanno creato problemi enormi alla Colombia e scoraggiato il turismo al di fuori delle grandi città), oggi è possibile visita- re il Paese senza problemi. La polizia e l’esercito sono presenti ovunque…ma in modo “gentile”, mischiandosi con la popolazio- ne e mantenendo sempre il sorriso sulle labbra; spesso ti salutano con il pollice alzato quando passi dai numerosi posti di blocco. COLOMBIA: CONSIGLI DI VIAGGIO Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour 11
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