GIVI Magazine - Novembre 2016
passo Mali Alan, a circa 1000 metri di altitu- dine e, trascorsa un’ora di guida, godetevi la miglior vista sul mare. BOSNIA-ERZEGOVINA, un tocco di Islam. Mentre percorrete la strada costiera Jadranska magistrala fate attenzione al punto di incon- tro con il delta del fiume Neretva! Qui svolta- te a sinistra per toccare il confine per la Bosnia nella direzione di Mostar. In tarda primavera tutta la zona sarà coperta da un intenso profumo di agrumi. La valle del fiume Neretvamerita, da sola, un viaggio in Bosnia. Seguitela fino al villaggio di Jablanac non senza la sosta di almeno un giorno nella bella Mostar. La vista sul ponte ottomano ha l’effetto della ciliegina sulla torta. La vistamigliore è dal lato destro, guar- dando verso il flusso del fiume. Una passeg- giata alla città vecchia merita., magari quan- do il “mujezin” chiama dal minareto alla preghiera. Se decidete di prendere un caffè in uno dei locali scenografici vicino al ponte per favore non chiedete un espresso ma il caffè tradizionale servito con cubetto di ge- latina dolce, ratluk. REPUBBLICA CECA, l’architettura e la birra Attraversare in moto il Paese è interessante dalla primavera all’autunno inoltrato. Ma se vi piacciono le gare venite in agosto e piani- ficate una sosta al circuito di BRNO per se- guire la MotoGp. Le città ceche sono colorate e piene di storia e cultura. L’architettura porta un forte tratto austro-ungarico mentre i villaggi mostrano ancora i segni del periodo comunista. Dopo o prima di Brno la sosta principale è ovvia- mente Praga, la capitale sul fiume Moldava, un tempo capitale anche dell’Impero Romano. Praga è una città vibrante, piena di turisti e artisti. Ma rappresenta l’eccezione: nelle altre città ceche regna la calma assoluta. La sensazione di calma accompagna costan- temente la guida, tra grandi campi di grano, boschi e fiumi. I cambiamenti politici sono stati affrontati in modo molto intelligente e quasi senza danni per il Paese, che per ha quasi perso la sua industria motociclistica (Jawa e CZ, nei decenni 60 e 70 facevano concorrenza a MV Agusta e andavano forte anche nel fuoristrada). Il riscatto è arrivato con le fabbriche di automobili: una buona parte della popolazione ceca lavora oggi nell’automotive e questo si ripercuote in modo positivo sulla qualità della vita. Coerentemente sono aumentate anche le vendite di moto: il livello attuale è di circa 13.000 nuove immatricolazioni l’anno, un buon risultato per un Paese di 10,5 milioni di cittadini. Per quanto la vita sia migliora- ta il comportamento dei “driver” e le con- dizioni delle strade creano centinaia di vittime, circa 700 nell’ultimo anno, un terzo in più dell’Austria e sei volte le vittime della strada della Slovenia. Quindi, se optate per un viaggio in Repub- blica Ceca, guidate sempre con prudenza e state attenti agli altri utenti della strada, spesso aggressivi (e questo vale per tutti i paesi dell’Est Europa) al volante. 3) NELL’ALTRA PAGINA: MOTO IN ATTESA DEL TRAGHETTO PER LE ISOLE CROATE E SOTTO PASSAGGIO SUL PONTE CHE COLLEGA L’ISOLA DI PAG ALLA TERRAFERMA DALMATA. SOPRA, UNA MERAVIGLIOSA “CARTOLINA” DI PRAGA. IN SEGUENZA I PONTI SUL FIUME MOLDAVA. Givi Magazine Novembre 2016 - Dossier Est Europa 37
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