GIVI Magazine - Novembre 2016
no. Un primo acquazzone rallenta il gruppo e lo accompagna fino alla sosta pranzo, ma il peggio arriva al momento di affron- tare l’ascesa a oltre 4.000 metri. Pioggia battente e nebbia de- cidono di mettersi di mezzo e anche la temperatura scende ve- locemente, con il termometro che fa registrare 4° C proprio in cima al passo. Fortunatamente la discesa è meno “traumatica”, anche se resa stressante dalla presenza di molti camion rallentati dal maltempo. Destinazione finale della giornata è la piccola e caldissima città di Honda (alle 19.00 il termometro supera ancora i 30° C) situata a Nordovest della capitale Bogota. Qui sorge anche il ponte Na- varro sul Rio Magdalena: è il primo costruito in ferro in Sudame- rica. Una curiosità: la costruzione fu affidata alla stessa compagnia che realizz il Golden Gate di San Francisco. Nonostante il maltempo il bilancio della giornata resta positivo grazie alla qualità del percorso, che ha avuto la meglio sulle in- temperie. Almeno così appare dai discorsi fatti di “staccate” e di “angoli di piega” che i partecipanti fanno a cena”. 3° GIORNO - MARTEDÌ La terza giornata del Tour è caratterizzata da altissime tempera- ture e lunghi tratti in fuoristrada. Il percorso porta il gruppo da Honda a Neiva (a sud), per un to- tale di quasi 360 Km risalendo il corso del fiume Rio Magdalena. Come anticipato, il fuoristrada è protagonista di una buona parte dei chilometri dell’itinerario: dapprima un lunghissimo e polvero- so sterrato, che mette a dura prova i partecipanti, e poi un secon- do tratto decisamente più tecnico ma sempre scorrevole, quasi interamente all’interno del famoso deserto Tatacoa. In mattinata le guide del gruppo chiedono una sosta per tributa- re un saluto alla memoria delle vittime del vulcano Nevado del Ruiz, la cui eruzione nel 1985 ha annientato la cittadina di Arme- ro, nella provincia di Tolima. La tragedia venne causata da una enorme valanga di fango generata dallo sciogliersi improvviso di una buona parte dell’omonimo ghiacciaio, venuto in contatto con la lava rovente. Purtroppo le vittime furono 20.000, rispetto ad una popolazione totale di 29.000 abitanti. Il sito del disastro è stato visitato anche da Papa Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio il gruppo si divide, con solo la metà dei parteci- panti che decide di spingersi fino al deserto, allungando il per- corso di ulteriori 70 Km. Alcune cadute ma soprattutto il caldo infernale (che sfiora i 40˚C a più riprese) costringono parte dei partecipanti a scegliere un tracciato leggermente più breve e tutto su strade asfaltate. VISTASPETTACOLAREDELVULCANOPURACÉ, OLTRE4000 METRI DI ALTITUDINE. SI TRATTADI UNODEI VULCANI PIÙ ATTIVI DEL PAESE. L’ULTIMA ERUZIONE RISALE AL 1977. Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour 9
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