GIVI Magazine - Maggio 2017
pista riesci a vincere… a meno che non succeda qualco- sa di imprevisto come il pilota che ti è caduto davanti ad Argon. Il desiderio di vittoria è così forte? KS: Come ho detto io amo quello che faccio e mi piace molto farlo. Sono sempre stato molto ambizioso e ho lavorato duramente. Alcuni piloti arrivano basandosi solo sul talento, che ovviamente non deve mancare, ma è il lavoro duro a permetterti di fare il salto di qualità. E bisogna imparare a gestire e superare i momenti diffici- li. L’ultima gara (Aragon) è andata male ma oggi è un nuovo giorno e una storia diversa. Mi sono infortunato a una mano prima della stagione ma sono qui a correre lo stesso. Sono stato il più veloce ieri e oggi e se riesco a vincere domani (l’ha fatto, di oltre 6 secondi. Ndr) sarà una cosa buona per la squadra, buona per me e ci darà una grande motivazione. Non voglio però parlare del Campionato. E’ troppo presto e ho già perso tre gare. Per ora l’obiettivo è di vincere quante più gare possibile e a fine stagione, se ci sarà l’opportunità, punterò al primo posto. GM: Come ti sei infortunato alla mano, esattamente? È stato davvero un incidente in sella ad una Supermoto? KS: Si, sono caduto in invernomentremi allenavo sulla Supermoto. Faceva molto freddo, condizione peggiore per andare in moto perché finisci sempre con il romperti qualche osso. E infatti mi sono fratturato la mano e a questo incidente sono seguiti ben cinque interventi chirurgici. Non sono ancora completamente guarito e già so che sentirò dolore per almeno altri 5 o 6 mesi, ma non mi lascio condizionare e sto guidando al 100%. GM: Hai dovuto affrontare molti ostacoli e tragedie nella tua vita. So che i piloti “spengono l’interruttore” quando scendono in pista ma abbiamo come la sensazione che tutte quelle sofferenze ti abbiano reso più forte e ti diano unamotivazione ancoramaggiore? KS: Mi sono sempre sentito sotto pressione fin dal primo giorno. I miei genitori hanno investito tutto quello che avevano per farmi correre e dentro di me ho sempre saputo che non potevo fallire e deluderli. Nulla è stato facile. Ho dovuto conquistarmi ogni cosa passo dopo passo e sono salito fino in cima partendo davvero dal fondo. Venendo dalla Turchia ho dovuto, più di altri, dimostrare il mio valore, trovare la moto, trovare la squadra, trovare gli sponsor. Per fortuna la strada per i nuovi piloti turchi è meno in salita. GM: Le ultime due domande. Chi era il tuo eroe da ragazzino? Il tuo pilota dei sogni? KS: I miei fratelli, erano loro i miei eroi. Ho potuto correre solo gra- zie al fatto che loro lo facevano prima di me. Non ho tratto ispira- zione dai campioni europei perché nessuno di loro ha conosciuto e superato gli ostacoli che incontra chi corre in Turchia. GM: Per chiudere, cosa c’è nel futuro di Kenan Sofuoglu? KS: Credo che correrò ancora un paio di stagioni e poi, se il ritmo comincia a rallentare, mi ritirerò. Al momento sto ancora vincendo, quindi… Il mio futuro? È una storia completamente nuova, tutta da scrivere. 8 Givi Interview
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