GIVI Magazine - Novembre 2017
statale conduce ad un altro passo molto frequentato dai motociclisti, quello di Bocca Seriola . A Palombara, frazione di Apecchio, è visitabile il Mappamondo della pace, costruito in legno e inserito ne Guinness dei primati (può contenere 600 persone). Il passo citato è situato nell’Appen- nino centrale, oggi ritrovo di appassionati e in passato banco di prova dei collaudatori di Benelli, Bimota e MV Augusta. Un nastro di asfalto che conduce verso Città di Castello, un susseguirsi di curve ad ampio raggio da terza o seconda, intervallate ogni tanto da qualche curva più impiccata da percorrere in prima. Giunti in cima al valico (700 m) dall’area di sosta ci si affaccia verso la terra umbra. 18 km di curve e tornanti, lungo la S.R. 257, vi separano da Città di Castello , il principale centro dell’alta valle del Tevere. Qui avete due alternative per raggiungerre Gubbio , il borgo medioevale più bello d’Italia. La soluzione più scorrevole ma meno panoramica, prevede di prendere la S.S.73 bis fino all’uscita Gubbio-Umbertide. Quella che ho adottato per questo tour è l’altra; ho costeggiato il torrente Soara lungo la S.P. 106, fino a Pietralunga. Si tratta di una arteria stradale secondaria ma molto carina e panoramica che, a parer mio, è molto più godibile di una Superstrada. Dipende tutto dal tempo a disposizione. Una volta a Gubbio, vi apparirà davanti agli occhi il suo bellissimo centro storico arroccato sulle pendici del monte Ingino. Se non ci siete mai stati, vi consiglio di farvi una passeggiata e di arrivare fino a Piazza Grande. Come per Urbino, siamo in una città d’arte dal valore inestimabile storico e artistico, quindi perdetevi nelle sue vie, fermatevi a gustare un buon bicchiere di vino (solo se non dovete più guidare) in una delle tante osterie presenti. Io mi sono gustato degli squisiti passatelli al tartufo alla trattoria San Martino. Dopo Gubbio vi attende l’ennesimo passo, quello di Scheggia e Pascelupo, che regala un transito all’interno do una stretta gola molto suggestiva. Superata la cima si prosegue in direzione Scheggia. Se avete tempo salite al Monte Cucco , frequentato da appassionati di parapendio e deltaplano e ricco di grotte straordinarie. La strada di collegamento Scheggia - Serra S. Abbondio ha una carreggiata ridottissima ma, ragazzi, è super scenica! Regala passaggi favolosi, dove si transita in mezzo a delle gole di roccia a picco sulla strada. Occhio ai tornantini ciechi e non elemosinate con il clacson. Una volta giunti a Serra S. Abbondio avrete davanti un’altra tappa pen- 5 IL PUNTO DELL’ANTICA VIA FLAMINIA CHE COSTEGGIA IL FIUME CANDIGLIANO E ATTRAVERSA LA GOLA DEL FURLO. IN ALTO A DESTRA VISTA DALL’ALTO DELLE MARMITTE DEI GIGANTI (FOSSOMBRONE). A LATO, LE CASCATE NATURALI DEL FIUME BOSSO. 16 Turismo
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy OTE3NQ==