GIVI Magazine - Novembre 2017

sata per gli appassionati delle due ruote, proseguite fino alla frazione di Buonconsiglio e da qui seguite le indicazioni per il Monte Catria . Lo si raggiunge lungo una strada da percorrere a bassa velocità (non è un valico), sia per le carreggiate strette che per il manto stradale non bellissimo. Il massiccio del Monte Catria è il più alto della provincia di Pesaro e del tratto appenninico che va dai Sibillini alle montagne del bolognese. Due le aree di spicco naturalistico e culturale da segnalare: Bosco di Tecchie , per la ricca varietà di flora e fauna, e il monastero di Fonte Avellana che sorge in una meravigliosa conca tra rocce e bosco. Dante Alighieri rese celebre questo monte in un canto della Divina Com- media dove cita: “Tra due liti d’Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto ché troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria” . Giunti in prossimità della cima si prosegue in direzione di Chiaserna- Cantiano e si inizia la discesa, con nuovi scorci e prospettive verso la vallata. Giunti ai piedi del monte la S.P. 50 vi porta a Cantiano , conosciuta per il buonissimo “pane di Chiaserna” impastato con freschissima acqua di sorgente e senza sale. Da qui si percorre la storica via Flaminia, in direzione Cagli , antica cittadina bizantina che si raggiunge costeggiano il fiume Burano, che crea delle piscine e cascatelle naturali molto sugge- stive (Le Pozze di Cagli). Questa zona è attraversata da numerosi fiume e torrenti e sono tanti i tratti di interesse, come ad esempio la strada costeggiata dal fiume Bosso che da Cagli porta a Pianello (S.P. 29). Da qui si risale in quota per raggiungere la cima dell’altopiano del Monte Petrano , a 1.100 m, noto per la spettacolare fioritura che avviene nei mesi primaverili con i famosi narcisi, orchidee, violette e nontiscordardimé. Se state guidando una moto con ruote tassellata prendete la scenografica strada bianca che sale dalla località Palcano. Riprendendo la via Flaminia incontrerete il comune di Acqualagna , la capitale del tartufo, e poi la Gola del Furlo, di grande impatto visivo. Siamo quasi al termine di questo – speriamo - entusiasmante moto-giro ma, prima di far ritorno verso l’aria salmastra della costa adriatica, si può optare per una breve sosta a San Lazzaro (frazione di Fossombrone) per ammirare le Marmitte dei Giganti , una forra attraversata dal fiume Metauro. Ora non vi resta che imboccare la S.S. 73 bis in direzione di Fano , città che nella storia fu un importante centro romano, e che si affaccia, come la vicina Pesaro, sul mare Adriatico. Il tour completo può essere completato in un weekend ma sono tanti i posti lungo il percorso a meritarsi soste di qualche ora. Se potete, prendetevi un paio di giorni in più. I MUSEI DELLE DUE RUOTE La città di Pesaro vanta due mu- sei che per storia e peculiarità mertiano una visita. Il Museo Benelli e il Museo Morbidelli, due fiori all’occhiello per tutti gli ap- passionati di motociclismo e non. Museo Benelli ricavato nei locali della ex fabbri- ca del marchio. 1.000 mq di spa- zio espositivo su due piani e 150 motociclette Benelli e MotoBi da ammirare. Oltre alla prima moto transitata a Pesaro nel 1897 (un triciclo di De Dion Bouton), sono esposte svariati modelli Benelli costruititi prima del Secondo conflitto mondiale, e tutti i mo- delli Leoncino. Ma la ciliegina sulla torta è nel piano rialzato, tutto in legno, dove sono in espo- sizione i modelli Motobi, ciclomo- tori Benelli, e delle moto da corsa costruite a Pesaro tra gli Anni 60 e 80. (www.officinebenelli.it/officine/italiano/ il-museo) Museo Morbidelli spazio espositivo di 3.000 mq dove, grazie a Giancarlo Morbi- delli, si posso ammirare 350 motociclette tutte funzionanti (50 unici), costruite a partire dal primo decennio fino agli Anni 80 – 90. Grazie alle qualità tecniche e innovative le Morbidelli trion- farono su tutte le piste del mon- do portando a casa 4 titoli mon- diali nel corso degli Anni 70. Tutte le moto presenti sono sta- te restaurate personalmente da Giancarlo Morbidelli. (www.museomorbidelli.it) 18 Turismo

RkJQdWJsaXNoZXIy OTE3NQ==