GIVI Magazine - Maggio 2018

Ci fermiamo per un paio di riprese con il drone e poi riprendiamo la marcia verso Phnom Phen , dove arriviamo nel tardo pomeriggio accolti da un traffico davvero “fuori di testa” - principalmente composto di scooter con a bordo da uno a quattro passeggeri. La capitale del Paese, come ci aspettavamo, è una combinazione di antico, moderno e banalmente vecchio. Templi buddisti si ergono al lato di strutture in vetro e metallo e brutti e cadenti palazzoni Anni 70. Dopo cena gli Explorer più curiosi provano i taxi locali, i famosi tuc-tuc, e si dirigono in centro per un giro sul lungofiume, dove si scatena gran parte della vita notturna (perlomeno quella accessibile ai turisti). 5° Giorno - Giovedì 16 novembre 2017 290 km - da PhnomPenh (Cambogia) a Ho Chi Minh City (Vietnam) La prima parte della giornata in Cambogia non è particolarmente memorabile, con i soliti campi di riso, veicoli imprevedibili in carreggiata e il caldo umido e appiccicoso. Entriamo in Vietnam molto velocemente. Bastano 20 minuti per riempire i moduli richiesti dalle due dogane e siamo di nuovo in marcia. I primi chilometri si rivelano piacevoli, con un panorama verdissimo e pittoreschi villaggi costruiti sulla riva dei molti laghi e fiumi. Il vero incubo ci aspettava poco più avanti: fatemi spiegare. Il Vietnam non permette l’accesso alle moto straniere e l’unico modo per entrare è richiedere una guida governativa che ti accompagni. Nel nostro caso alla frontiera ci aspettava un ragazzotto con una CBR600RR da sparo e senza specchietti retrovisori che non aveva idea di dove volessimo andare. Arrivati in prossimità di Ho Chi Minh City il tipo non soltanto infila l’unica direttrice che gli avevamo chiesto di evitare ad ogni costo, ma non avendo gli specchietti non poteva vedere quanto stessimo faticando nel traffico brutale (ve ne parlo tra poco). In pratica ci siamo persi. Da soli abbiamo raggiunto l’hotel e più tardi gli abbiamo quasi fatto “toccare con mano” la nostra insoddisfazione. Il problema è che la “guida” ci ha trascinati nel più intricato, imprevedibile e sconvolgente ingorgo mai visto in vita mia. Ho poi saputo che questa situazione è praticamente giornaliera e causata principalmente dai 7,5 milioni di scooter che circolano a Ho Chi Minh City. Uscirne è stata dura: 2 ore in sella per fare meno di 25 km. Non esiste semaforo, incrocio, cantiere o incidente che possa fermare o almeno rallentare il flusso costante di motorini. Quando finisce la carreggiata passano sul marciapiede e se tutta la direzione di marcia è troppo intasata (persino secondo loro), non fanno altro che passare dall’altra parte e proseguono in contromano. Sulle nostre grosse enduro, completamente equipaggiate, ci siamo sentiti tutti come delle rocce piantate nel mezzo di un torrente di montagna. Persino i pedoni hanno un modo tutto loro di attraversare la strada: semplicemente si avviano mantenendo lo sguardo basso e la camminata costante, e il traffico di motorini in arrivo gli sciama attorno, incredibile. Personalmente, guidare in questo traffico mi ha ricordato le gare di motocross. “Proteggi la traiettoria interna (così non ti s’infila nessuno davanti), urla ai piloti più lenti davanti a te e quando sei indeciso... spalanca il gas”. Una doccia in hotel lascia alle spalle questa esperienza. Ceniamo a base di barbecue vietnamita nel Distretto 1, in centro città, poi un rilassante giro turistico in risciò. Che giornata! COMMENTI A CALDO! CHANG YEN FAN Importatore GIVI – DCR di Taiwan È stato un piacere partecipare a The Golden Triangle Adventure 2017. Mi ha dato l’opportunità di vivere un’esperienza di guida totalmente nuova e di entrare in contatto con le diverse culture dei Paesi che abbiamo visitato. Non dimenticherò mai questo viaggio! ISRAEL MEDRANO Addetto stampa dalla Spagna Un viaggio emozionante e indimenticabile. Non solo per i paesi che abbiamo conosciuto, le diverse culture, ma anche perché abbiamo condiviso un’autentica avventura con più di venti persone provenienti da diversi paesi del mondo, con cui abbiamo potuto condividere la passione che ci appassiona tutti: il mondo della moto. GIVI Explorer è un evento che rappresenta il DNA di GIVI, un viaggio, un’avventura, una filosofia di vita in movimento. JU-LEN LEOW Addetto stampa - Giornalista da Singapore GIVI Explorer da un lato mostra ai riders quel che c’è di più nel mondo, e questa volta era profondamente vero. Tranne che il mondo che abbiamo visto era quello che gli esploratori del mondo benestante forse non vedono da vicino. Le culture e le condizioni che abbiamo incontrato in questo viaggio ci hanno ricordato che un vero esploratore dovrebbe sforzarsi di vivere il mondo non solo con gli occhi aperti, ma anche con il cuore e la mente aperti. Solo allora un esploratore inizierà a scoprire se stesso. GIORGIO DALLA ROSA GIVI Factory Manager dall’Italia È stato il mio primo Explorer e anche se non ero abituato a scorrazzare con gruppi così grandi, mi sono piaciuti fin dall’inizio la festa e il carattere di tutti. È stata una grande esperienza di condivisione di personalità, culture, abilità di guida e relazioni umane. Strade e moto come bagaglio culturale per una profonda esperienza emotiva. WAHID OOI ABDULLAH Addetto stampa dalla Malesia La GIVI Golden Triangle Adventure 2017 è stata un’avventura diversa dalle altre. Essere in grado di vedere e sentire la storia, la cultura, l’ambiente e gli stili di vita di diversi popoli durante il viaggio è stata a dir poco un’esperienza unica nella vita. Inoltre, il programma CSR di GIVI per i meno fortunati è stato davvero commovente. Ultimo ma non meno importante, è stato un onore essere in grado di testimoniare e sperimentare la praticità e la forza dei prodotti GIVI in condizioni difficili e reali. Givi Magazine Maggio 2018 - Givi Explorer Tour 29

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