GIVI Magazine - Giugno 2021

sbalzo sul lago, la più panoramica del territorio. La ciclabile arriva fino al confine con Riva del Garda , dove termina il territorio lombardo e si entra in Trentino Alto Adige. In totale abbiamo guidato a pochi metri dal lago per quasi 45 km; consigliamo di percorrerli di prima mattina, per evitare il traffico dei molti turisti presenti nella stagione estiva. Non vediamo l’ora di affrontare in moto i passi dolomitici ma ci godiamo il tratto che manca sostando ad Arco , cittadina dominata dal castello. Qui la vista sovrasta l’alto Garda e il Fiume Sarca . L’omonima Valle è dominata da pareti scoscese, paradiso dell’arrampicata tra i più conosciuti d’Europa, dove ogni anno si svolge il Rock Master, importante competizione di arrampicata sportiva che richiama professionisti da ogni parte del globo. Se la vostra uscita in moto o scooter supera il weekend aggiungete una sosta in questa bella cittadina, dalla quale potrete facilmente raggiungere Dro , poco distante, dove la strada si snoda tra giganteschi massi denominati Marocche , testimonianza della frana glaciale più grande dell’intero arco alpino. E già che ci siete, se volete sgranchirvi le gambe, lasciate la sella e dall’area protetta delle Marocche raggiungete il bel castello di Drena lungo l’Antica Via (4,4 km andata e ritorno). I PASSI DOLOMITICI Superata Trento, proseguiamo tramite SP attraversando la Val Sugana per poi salire in direzione del Passo Brocon , lo facciamo volentieri in quanto il caldo è torrido e il salire in quota ci riporta a una guida confortevole. La discesa verso San Martino di Castrozza si snoda su curve strette e il caldo torna presto a farci compagnia. Il pensiero che a breve inizieremo a viaggiare tra le Cime Dolomitiche è la marcia in più, e prima di entrare nell’abitato lo spettacolo del Parco Naturale delle Pale di San Martino si presenta in tutta la sua bellezza. Iniziamo a salire verso il Passo Rolle , situato a 1.984 m. di quota e sovrastato dallo scenografico Cimon della Pala , dove troviamo moltissimi motociclistici e moto parcheggiate ovunque, una gioia infinita dopo il difficile periodo segnato dal Covid e le limitazioni che ne sono scaturite. Dopo la dovuta pausa ripartiamo in direzione Predazzo ; la strada è piacevole ma il panorama è purtroppo segnato dal passaggio della tempesta Vaia del 2018, che anche qui ha lasciato segni evidenti. RIVA DEL GARDA VISTA DAL CASTELLO DI ARCO CICLOPEDONALE LIMONE DEL GARDA Il percorso procede verso Moena , dove le Dolomiti inizieranno a intravedersi. Il panorama si apre a sinistra sul Gruppo del Catinaccio ; è solo un assaggio lungo i 18 km che ci portano a Canazei , sulle Dolomiti di Fassa : da qui inizierà il nostro giro ad anello che ci farà percorrere tutti i Passi Dolomitici, tra montagne maestose e panorami mozzafiato. D’ora in poi sarà impossibile mantenere un passo costante perché il panorama che ci circonda ci costringerà a continue soste, per scattare fotografie o semplicemente per ammirare la maestosità della natura circostante. La tappa successiva è il Passo Fedaia ; la strada sale velocemente ma il paesaggio è davvero unico ed è impossibile non fermarsi ad ammirare il Gruppo della Marmolada , il più alto delle Dolomiti, la cui quota massima raggiunge i 3.343 m. di altitudine. Nonostante la sua composizione non sia dolomia (come le Dolomiti vere e proprie) ma sia per lo più calcarea con inserti di materiale vulcanico, viene comunque denominata la Regina . Al suo interno racchiude inoltre il Ghiacciaio più esteso delle Dolomiti, che possiamo ammirare dall’immancabile sosta sulla diga di Fedaia , alta 57 m e lunga 622 m, e anche dal Lago di Fedaia, sull’omonimo passo. Con la bellezza negli occhi (e nel cuore) ripartiamo costeggiando il lago in direzione Malga Ciapela, lasciamo il Trentino Alto Adige ed entriamo in territorio veneto, in provincia di Belluno. Giunti nel comune di Rocca Pietore attraversiamo una breve galleria all’uscita della quale troviamo un piccolo ponte: da qui si può ammirare il canyon dei Serrai di Sottoguda , lungo 2 km e annoverato tra le meraviglie naturalistiche dell’Agordino. Purtroppo anche questi sono stati distrutti dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018 ed al momento non sono accessibili. Dopo 350 km, con l’arrivo al Lago di Alleghe per il pernottamento termina l’itinerario del primo giorno. Il lago, situato nell’Agordino veneto, è una delle località più colpite dalla tempesta: i lavori di PASSO ROLLE 12 Turismo

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