I TEST DEL NUOVO STANDARD PUNTI D’IMPATTO: La precedente ECE 22-05 indicava 5 punti d’impatto sul casco tramite incudine (frontale, superiore, posteriore, laterale e mentoniera). La nuova normativa ne aggiunge parecchi. In pratica prende in esame ogni punto della calotta, in totale i punti d’impatto potrebbero toccare il numero di 18. IMPATTO A BASSA FREQUENZA: Test di assorbimento di colpi anche a bassa velocità. Punta a controllare che il casco sia strutturato per assorbire l’energia di un impatto non soltanto ad alta velocità. Tecnicamente l’impatto viene simulato ed effettuato a 5, 7.5 e 8.2 metri/secondo (la ECE 22-05 prevedeva un test con una sola di queste velocità). LA VISIERA: Dev’essere in grado di resistere all’impatto (nel caso di rottura non deve frammentarsi) con un sassolino a velocità molto elevata. Il test consiste nello “sparare” una pallina d’acciaio di 6 mm a oltre 200 km orari. ACCELERAZIONE ROTAZIONALE: Un nuovo e importante test che dà indicazioni sull’eventuale danno da impatto su sporgenze laterali, capace di causare alla testa una forte rotazione. Viene effettuato con finte teste in magnesio dotate di grip e con l’ausilio di un set di sensori (accelerometri). STABILITÀ DEL CASCO: Al tentativo di sollevamento e scalzamento in avanti del casco, la 22-06 aggiunge lo stesso test… da dietro (reverse). Lo scopo è evitare che venga scoperta la nuca e di conseguenza evitare un danno al collo. ACCESSORI E SISTEMI DI COMUNICAZIONE: La normativa indica che ogni accessorio esterno o interno alla calotta venga omologato con il casco. In altre parole un interfono aftermarket dovrà essere indicato dal costruttore del casco. La materia non è ancora chiara al 100%. L’EVOLUZIONE DELLA… SPECIE Dai copricapi in cuoio morbido derivati da quelli dell’aviazione, ai sofisticati caschi integrali di oggi, i motociclisti si sono messi in testa di tutto. L’evoluzione tecnica parte degli Anni 20 del secolo scorso. Trent’anni più tardi si cominciarono a utilizzare i jet, anche se osteggiati da molti piloti del Motomondiale, che continuarono a preferire la classica e più leggera “scodella”. Gli Anni 70 videro lo sviluppo del primo integrale per motociclista e di un casco per il fuoristrada. All’inizio del decennio successivo arrivò sul mercato il primo apribile. Poi subentrò la consapevolezza nella classe politica di quanto fosse importante indossare un casco a protezione della testa, che portò nel 1986 all’introduzione in Italia della sua obbligatorietà. Da allora Il casco continuò la sua innovazione e parallelamente le istituzioni europee misero a punto test e normative che tutti i produttori dovettero seguire. La più importante fu la ECE 22-05 del 2002, che ha regolato il mercato per circa 20 anni. Ora è il momento della ECE 22-06. Gennaio 2021 Luglio 2023 Gennaio 2024 TRANSIZIONE - LA TIME LINE 25 Givi Magazine June 2022
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