GIVI Magazine - Giugno 2011

10 THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN prodotti, come parabrezza, portapacchi, borse morbide, protezioni motore e naturalmente anche i caschi. In quest’ultimo settore non siamo ancora tra le aziende leader ma abbiamo consolidato parecchio i nostri numeri di vendita, soprattutto nel 2010, anno che per noi è stato in controtendenza: nonostante il mercato in forte calo, abbiamo aumentato i quantitativi di vendita, con ottime prospettive per l’anno in corso. D: Com’è stato possibile? R: Abbiamo aggiunto nuovi modelli alla gamma caschi e abbiamo iniziato a ricevere un supporto maggiore da parte delle strutture di vendita estere, sia importatori che filiali. Quando si propone un articolo nuovo come il casco, in un settore dove di concorrenza ce n’è molta, l’operazione richie- de l’impegno di tutti per riuscire a proporlo spiegandone all’utente finale peculiarità e vantaggi; oltre al tempo necessario affinché sia accettato dal mercato. D: Come avete affrontato questi anni di difficoltà economica globale in cui il rimedio principale è quello di tagliare i costi superflui? R: Abbiamo continuato ad investire. L’anno più difficile per l’economia in generale è stato il 2009: un periodo di grandi incertezze, in cui il morale era basso per tutti. Per “limitare le perdite” siamo stati più aggressivi sul mercato. Qualcosa abbiamo lasciato per strada, ma poco. Più che altro abbiamo venduto meno, ma non abbiamo perso quote di mercato. Nel 2010 c’è stata un’inversione di tendenza ed abbiamo recuperato il calo. Allo stesso tempo abbiamo ridotto quegli sprechi che bene o male sono fisiologici in ogni azienda, riequilibrando le aree di bassa efficienza e ren- dendo la struttura più attiva. Benefici che rimarranno nel tempo. Qualche taglio al personale c’è stato, ma non in misura significativa. D: I prodotti GIVI sono interamente made in Italy? R: Produciamo tuttora in Italia le valigie rigide, i portapacchi e altre catego-

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