GIVI Magazine - Giugno 2011

9 Magazine - Giugno 2011 Marzo 201 HENDRIKA VISENZI, responsabile commerciAle givi D: Quali sono i valori del marchio? R: Sono gli stessi introdotti da nostro padre trent’anni fa, tra cui la passio- ne per tutto ciò che riguarda il mondo della motocicletta e l’innovazione: per GIVI, innovare è l’obiettivo principale da perseguire. Ogni giorno. Rin- novare non soltanto a livello di prodotto, ma in tutte le fasi della filiera sia produttiva che commerciale. Un altro valore in cui crediamo è il servizio, quello che oggi si chiama “customer care” e che ci è riconosciuto dal mer- cato. GIVI ha sempre voluto garantire agli utilizzatori finali efficienza e tem- pestività. La loro soddisfazione rappresenta per noi il fine ultimo del nostro impegno. Uno dei motivi per cui abbiamo creato le filiali estere è quello di garantire questo servizio nel mondo; e non soltanto nel nostro Paese. Le filiali ci hanno permesso di raggiungere in modo capillare i possessori di moto e scooter nelle varie nazioni: ci tengo a ribadire che le nostre filiali non sono semplici agenzie commerciali. Esse gestiscono in proprio un magazzino che gli permette, in sole 24 ore, di evadere anche gli ordini dei dealer più lontani. Fino ad oggi questo tipo di attenzione all’utente ci ha dato molte soddisfazioni. D: Quante sono le filiali GIVI? R: Abbiamo otto filiali, di cui cinque commerciali: quattro situate in Europa e una negli Stati Uniti. A queste si aggiungono tre siti produttivi ubicati in Malesia, il più importante, in Brasile e in Vietnam. D: Cosa vuol dire per i figli del fondatore portare avanti l’azienda? R: Significa un impegno veramente grande. Soprattutto in questo periodo difficile. Devi essere sempre molto reattivo, molto coraggioso. Serve un grande spirito d’iniziativa. Serve un continuo miglioramento delle proprie conoscenze, cercando di attingere anche da input che arrivano dall’ester- no. Negli ultimi anni abbiamo avviato collaborazioni con l’Istituto Europeo di Design di Milano, che prevedono tesi di laurea orientate alla creazione di nuovi progetti per GIVI e la nostra presenza in sede di commissione d’esame. Collaboriamo col Politecnico di Milano e anche in questo caso cerchiamo di coinvolgere i giovani. GIVI crede molto nelle nuove risorse umane, interne ed esterne all’azienda. Infine abbiamo ottimi rapporti anche con la facoltà di Ingegneria di Brescia. Mi ha colpito molto l’entu- siasmo degli studenti e dei docenti nel collaborare con le aziende: lo vedo come una risorsa importante e sicuramente di aiuto al rilancio di quella eccellenza italiana che ci avvantaggia sui competitor mondiali. VINCENZO VISENZI, VICE PRESIDENTE GIVI D: Un breve cenno sulla storia di GIVI? R: GIVI nasce nel 1978, da un’intuizione di nostro padre, che nel passato è stato motociclista professionista per una quindicina d’anni. L’attività iniziale di concessionario moto si è trasformata verso la fine degli Anni 70 in ditta produttrice di accessori per motocicli. I primi prodotti furono i cupolini, a quel tempo realizzati da un pezzo in abs ed uno in plexiglass, le protezioni per il motore ed i portapacchi. Il passo più importante risale al 1983, con la produzione della prima valigia e la realizzazione dei primi stampi fatti a iniezione o pressofusione. In quegli anni è nata la serie Monokey, che utilizzava un sistema a sgancio rapido talmente innovativo da essere arrivato sino ai giorni nostri. Ovviamente con tutte le trasfor- mazioni e gli aggiornamenti richiesti dal tempo. Alla prima valigia si sono succedute velocemente le altre: negli anni ’84-‘85 la GIVI era già in forte cresciuta, registrando numeri di vendita importanti. Io ho iniziato a lavorare in azienda proprio a metà degli Anni 80, una volta terminati gli studi: era l’epoca in cui ci si confrontava con marchi come Nonfango e la tedesca Krauser. Negli anni successivi abbiamo arricchito la gamma con altre vali- gie e, tassello dopo tassello, negli Anni 90 abbiamo investito sui macchi- nari iniziando il forte processo di verticalizzazione che ci ha permesso di produrre “in casa” ogni singolo componente, al fine di garantire la qualità del prodotto. Proseguendo, abbiamo quasi consolidato la rete commer- ciale per poi passare, nei primi anni del 2000 a produrre anche i caschi. D: Quanti dipendenti ha GIVI? R: In Italia siamo circa 130, ma con le filiali estere arriviamo a quasi 200 di- pendenti. Senza contare i poli di Malesia e Brasile che da soli ne contano altrettanti. D: Si può dire che GIVI sia leader nel mondo nella produzione delle motovaligie? R: Sì. Siamo i primi nel settore delle valigie da moto, ma deteniamo importanti quote di mercato anche su altre famiglie di accessori da noi

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