GIVI Magazine - Giugno 2011

18 THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN Pochi chilometri a sud di Otranto troviamo Punta Palascia, l’estremità più orientale d’Italia da dove, nelle giornate terse, è possibile scorgere le monta- gne dell’Albania. Dopo la Torre del Serpe ecco Porto Badisco, con una delle calette più limpide dell’Adriatico, dove la leggenda vuole vi sia approdato Enea in fuga da Troia; da qui, il tortuoso nastro d’asfalto della SP358 porta poi alla sulfurea Santa Cesarea Terme. Proseguendo, sempre verso sud, fra le falesie a picco sul mare, ecco le grandi grotte “Romanelli” e “Zinzulusa”. Pochi chilometri più avanti si raggiunge Castro che, con la sua città vecchia e il castello che domina la costa, consente allo sguardo di perdersi sino alla diafana Leuca. Ancora più a sud incontriamo la Marina di Tricase, con il suo antico porticciolo e il suggestivo Canale del Rio e, ancora, il Canale del Cio- lo con l’omonima grotta preistorica e un ponte panoramico incredibilmente mozzafiato. Approdiamo così finalmente al Capo di Leuca, zona rocciosa con grotte e caverne (la Cazzafra, la Porcinara, la Treporte ecc.). Leuca merita una visita anche per ammirare il suo imponente faro e il santuario di Santa Maria o di “Finibus Terrae”, eretto davanti a Punta Meliso dove sorge- va l’antico tempio dedicato a Minerva, e una sosta meritano anche i resti, fra Santa Maria di Leuca e Patù, dell’antica civiltà Messapica (“Terra fra i due mari”) che viveva in Salento. Percorrendo queste antiche strade fra filari di ulivi (SS74) siamo risaliti all’interno, verso Ugento attirati da una parte di costa del mar Ionio oltre Gallipoli, che inizia con la Baia Verde e continua poi verso Sant’Isidoro e Alcune delle splendide Ville Neritine nell’area di Porto Selvaggio, tutte costruite con il caratteristico tufo leccese dai caldi colori ocra CIBO E ALLOGGIO Per stuzzicare la fantasia non si può far altro che descrivere la cucina salentina che è l’esaltazione dei sapori mediterranei dal pane alle car- ni, dalla burrata ai formaggi, dal pesce alle fave con cicoria selvatica, piatto simbolo della zona. E per i più golosi, il pranzo o la cena non può finire senza l’assaggio delle mille pastine di mandorle, delle carteddhate (sfoglia fritta ricoperta di miele), dei mustazzoli, della kopeta, delle bucce di agrumi ricoperte di cioccolato fondente, dei pasticciotti, dei fruttoni, della cassata, e dei tanti dolci tipici. La produzione vinicola salentina è da tempo di elevato pregio pur mantenendo un buon rapporto qualità/prezzo. Negli anni è cresciuto il numero di aziende che puntano sulla qualità e che mirano a valorizzare i vitigni autoctoni come il Primitivo, il Negroamaro, la Malvasia nera e quella bianca nonché l’Aleatico. E ora un paio di consigli su dove dormire. Alle porte della città Barocca per eccellenza: Lecce, c’è l’Arthotel & Park, alloggio realizzato interamente in tufo, pietra leccese e materiali unici originari del Salento. Arthotel & Park Lecce by Clarion Collection • Via G. De Chirico 1 • 73100 · Lecce • Tel. 0832/214214 • http://www.arthotel-lecce.com/ • info@arthotel-lecce.com RURI PULCRA è un’antica masseria immersa negli ulivi e a pochi metri dal mare di Santa Maria di Leuca, un luogo isolato e calmo, dove si possono anche assaporare tutti i sapori più tipici di questa terra. S.P. Patù-San Gregorio • San Gregorio (Marina di Patù) (LE) • Tel./Fax +39 0833 752813 • http://www.resortruripulcra.com/ LE VILLE NERITINE Scendendo lungo la litoranea che da Porto Selvaggio porta a Gallipoli ci siamo imbattuti in un luogo perso nel tempo, un’area nell’entro- terra immersa tra gli uliveti con le cosiddette Ville Neritine, costruzioni maestose, che sorgono nelle zone delle Cenate Vecchie e Nuove e meritano un’attenzione particolare. I nobili casati di un tempo le fecero edificare impegnando famosi architetti, in stile barocco, moresco o neoclassico. La loro costruzione risale alla fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo. Ne abbiamo viste molte e in particolare vi segnaliamo: Villa Personè, ora De Benedittis, la Taverna, Casa d’Africa, Villa Giulio, Villa Zuccaro, Fonte, Arachi, Sangiovanni, Leuzzi, Del Prete, Zuccaro, Caroli, Vaglio-Massa, Saetta, Del Vescovo e Venturi, il Castello di Portoselvaggio. Il nome di Cenate nasce, molto probabilmente, da un “omaggio al gusto e alla civiltà della buona tavola”.

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