GIVI Magazine - Novembre 2013

10 THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN Scoprendo Palermo La visita alla città è bene iniziarla da Palazzo Reale, o dei Normanni; un edificio che non passa inosservato e che ha raggiunto il massimo splendore sotto Ruggero II. A lui è dedicata la bellissima sala ricca di mosaici fiabeschi, aperta al pubblico insieme alla Sala dei Venti e alla Sala d’Ercole, dove si riunisce il Parlamento Siciliano. All’interno del Palazzo Reale, la Cappella Palatina è uno splendido esempio di armonia fra le diverse culture che abitarono la Sicilia. A pochi passi, attraversando la bella Piazza della Pinta, si giunge alla Chiesa di San Giovanni degli Eremiti: inconfondibili le sue cupole rosse su corpi cubici, - chiaro lascito della cultura musulmana - il profumo dei gelsomini e della zagara proveniente dal giardino che circonda lo splendido chiostro. Rientrando su Corso Vittorio Emanuele, e prima di percorrere il tratto di strada che vi separa dalla Cattedrale, scendete a sinistra, per raggiungere il Mercato delle Pulci che si estende nel piano del Papireto (in tempi remoti, per l’affiorare delle acque, vi crescevano alti e fitti, i papiri) e vi si trova tutto ciò che appartiene al passato: mobili, stampe, lampade, curiosità. “Spulciando” nel disordine degli oggetti impolverati, quasi sempre si scova qualcosa da portare via.. moto permettendo. Percorrendo questo tratto di Corso Vittorio Emanuele, verso la via Maqueda, superata la suggestiva Chiesa del San Salvatore – un tempo sconsacrata e adibita ad auditorium e ora riaperta al culto – si giunge alla Piazza Bologni, una delle più belle piazze barocche di Palermo, che ha conservato, come tanti altri luoghi del centro storico, la sua unicità e la sua armonia. Da Piazza Bologni, su per la Salita Raffadali, si arriva alla Chiesa del Gesù (Casa Professa), prima chiesa fondata dai Gesuiti. Nell’ex Casa Professa dei Gesuiti, ha sede la Biblioteca Comunale. Qui, se non avete fretta, vale la pena addentrarsi fra le bancarelle dell’antichissimo e variopinto mercato di Ballarò e, attraverso l’intricato dedalo di vicoli e cortili, rientrate sul Cassaro, giù fino ai Quattro Canti. Nella scenografia di Piazza Vigliena (non a caso chiamata Teatro del Sole, o più comunemente quattro canti) si scorge chiarissima l’influenza della dominazione spagnola: c’è un senso moderno nell’espressione del potere; non c’è una cattedrale da erigere a rafforzare il senso divino dell’imperatore, c’è un intero assetto urbano e architettonico da fondare e caratterizzare. È in quest’ottica che viene aperta nel 1600 dall’omonimo Viceré, la via Maqueda che taglia in due il Cassaro, dividendo la città in quattro “mandamenti”. Scendendo al mare Via Maqueda a certo punto si apre su Piazza Pretoria con il Palazzo di Città, una piazza ornata sul finire del ’500 da una bellissima fontana, creata per una villa fiorentina e successivamente acquistata dal Senato palermitano. Oltre Piazza Pretoria, su una cortina muraria fenicia, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (o Martorana), che reca i segni di varie età, dal Medioevo al Barocco. Il taglio di una via così cerimoniale ed i palazzi eleganti che vi sorsero, nascosero e accentuarono il carattere popolare dei quartieri LA MOTO DEL VIAGGIO… E GLI ACCESSORI GIVI La Suzuki Hayabusa è una moto iconica per la casa giapponese e per chi la possiede. La versione 2013 mantiene le prestazioni stratosferiche delle precedenti (200 cavalli, quasi 300 orari di punta massima!), ma in più ha un nuovo impianto frenante dotato di ABS, il che la rende ancora più sicura su strada. L’allestimento GIVI per questa moto prevede una borsa da serbatoio XS307 (15lt), utile per i piccoli oggetti di uso frequente. Fra le curiosità, è dotata di uno scomparto separato per un tablet! A posto del passeggero è stata utilizzata, invece, la borsa da sella semirigida XS305, dalla capacità massima di ben 60 litri. Grazie a questo borsone le esigenze di stivaggio per un viaggio “a solo” di una settimana non sono state un problema. Entrambe sono dotate di “copertine” antiacqua in un bel giallo fluo e il fissaggio alla moto è tanto pratico quanto semplice: la borsa da serbatoio XS307 usa infatti il praticissimo sistema Tanklock GIVI, mentre per il borsone XS305 servono solo quattro cinghie.

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